Piaggia

Località e frazioni

Descrizione

Posizione

Il paese sorge a 1310 metri di altitudine sul livello del mare, nell’Alta Valle del Torrente Tanarello, ed è collocato lungo un pendio intensamente terrazzato. All’abitato si giunge risalendo la valle attraverso la strada che da Acquetico, nei pressi di Pieve di Teco (IM), porta alla località sciistica di Monesi, o risalendo la Valle del Tanaro attraverso la strada che da Ponte di Nava (CN) porta a Upega e, snodandosi nella foresta delle Navette, prosegue fino a Monesi, unendosi all’ altra.

Dati amministrativi

Fino al 1947 Piaggia è stata frazione di Briga Marittima. In quell’anno è stato istituito ed insediato a Piaggia il Comune di Briga Alta ed essa ne è divenuta in tal modo il capoluogo. Upega e Carnino, anch’esse già frazioni di Briga Marittima, vi sono state contestualmente accorpate. Il fatto che in quella circostanza Piaggia abbia acquisito un secondo nome, è tuttora motivo di confusione da parte di chi non conosce questa pagina di storia, peraltro recente, che ha visto spostare i confini di Stato dividendo una popolazione montana unita da lingua, usi e costumi pressoché identici. Briga Alta – Piaggia, dunque, è un’unica entità. Si trova in provincia di Cuneo, regione Piemonte.

Abitanti

Gli abitanti di Piaggia prendono in Brigasco il nome di Ciagée o Ciagiàšchi. Nel 1951 i residenti erano 285, numero decrescente fino alle poche unità odierne. Nel periodo estivo, o in concomitanza di quello sciistico invernale, la popolazione si incrementa grazie ai possessori delle seconde case, che rappresentano ormai la maggioranza. Un efficace rilancio della stazione sciistica di Monesi, purché a breve termine, potrebbe accrescere e consolidare l’interesse residenziale per Piaggia e per l’intero comprensorio. In tal senso si scorgono timidi segnali, ma occorre tempestività.

Origini

Il toponimo deriva verosimilmente dalla parola brigasca ciàgia che indica un pianoro ben esposto e che ha dato origine anche ad altri toponimi presenti nella zona. Un’antica leggenda narra che una famiglia di pastori si insediò sul territorio di Piaggia nel periodo di transumanza, da primavera fino all’autunno. Dato che in passato i pastori erano, per necessità, anche contadini, appena giunti dovevano seminare, mentre altri si occupavano dei greggi. A fine estate raccoglievano i frutti della terra che portavano a valle come provvista per l’inverno. Il destino volle che il tempo fosse inclemente proprio nei giorni della transumanza verso valle e una nonnina si ammalò. Impossibilitata ad intraprendere la lunga marcia, decise di restare sola affidandosi alla provvidenza divina. A malincuore gli altri partirono lasciando alla poveretta un po’ di nutrimento col triste presagio di non trovarla più in vita al prossimo ritorno. Così non fu, la vecchina guarì, sopravvisse ai rigori dell’inverno e quando i suoi cari fecero ritorno, da lontano scorsero la terra seminata, fumo di focolare e segni di vita. Fu così che si costruirono le prime case e il piccolo nucleo urbano si incrementò. Fu costruita la chiesetta di San Rocco con annessa fossa comune sul retro, con l’imbocco per le sepolture sotto il muro perimetrale della sacrestia. San Rocco fu parrocchia fino al 1838. Nel quinquennio 1840-1845 fu eretta la Parrocchiale di San Giacomo Maggiore. Nel 1850 fu edificato l’attuale cimitero. Col passare degli anni i sentieri interni si trasformarono in strade e Piaggia prese forma. Nel 1950 furono costruiti l’acquedotto ed alcune fontane. A partire dagli anni Sessanta, una svolta decisiva ha segnato la vita del paese, con la grande depressione demografica che, purtroppo, ancora continua.

Tipologia dell’abitato

A differenza di molti centri montani, ma anche di fondovalle, Piaggia non ha le caratteristiche strade che in Liguria assumono il nome di “carugi”. La disposizione delle case asseconda il livello del suolo per cui buona parte dei fondi (ex stalle), ma anche dei primi piani, sono seminterrati. Muri a nord poggiati alla montagna e ingresso sulla strada lato sud. I piani superiori, quelli fuori terra, hanno ingresso sulle strade retrostanti o a lato, con una scala. Talvolta isolate, talvolta unite in sequenza, le case di Piaggia sono tutte costruite con pietre ottenute prevalentemente dallo scavo di fondazione, murate a secco col solo impiego di terra come isolante termico. Calce locale nelle volte, anch’esse in pietra, presenti nelle stalle e, in qualche caso, ai primi piani; solai di legno ai piani superiori.

Da vedere

La Chiesa Parrocchiale, dedicata all’Apostolo San Giacomo Maggiore, è di grande bellezza; la più umile Cappella di San Rocco, nella parte alta dell’abitato, è interessante per la sua storia e per la sua posizione dominante. Dal suo sagrato, in passato, il suono di un corno di bue richiamava dal paese i capi famiglia per assumere importanti decisioni di interesse comune. Anche i Forni hanno qualcosa da raccontare: hanno cotto pane e torte per intere generazioni diffondendo profumi che solo i meno giovani, ormai, saprebbero riconoscere. Ne esiste uno per ogni quartiere: quello dei Suràn, quello dei Dë még’ e quello dei Sutàn. Nonostante il loro uso sporadico, tutti e tre sono in perfetta efficienza. Lungo il corso del torrente, a valle dell’abitato, le due sponde sono unite da un Ponte antico. Un tempo vi correva la mulattiera di collegamento con Mendatica, unica via di comunicazione fra i due paesi. Le strade carrozzabili furono tracciate dai militari ai primi del Novecento e solo successivamente adibite ad uso civile. A Piaggia esistono tre Lavatoi: due sono stati rimodernati ma quello dei Suràn“, nella parte alta dell’abitato, mantiene l’aspetto originale. Sopra il paese, quasi alla sommità dell’altura denominata Culéte“, esiste ancora la Fornace che produsse calce per Piaggia cuocendo pietre fino a ridurle in blocchi friabili che calati in fosse, bagnati ed impastati lungamente, si trasformavano in pasta adesiva, causìna (calce). Lungo molti sentieri si incontrano anche Piloni votivi, testimonianza della religiosità montanara.

Piatti tipici

Piatto tipico del luogo, come di tutta la Terra Brigasca: i Sugéli , simili alle orecchiette pugliesi, preparati con sola farina di grano tenero e conditi con brus o sugo di panna e porri. Altro piatto tipico, il Bërnardùn, una purea di patate condita con olio, burro, formaggio, porro e uovo e cotta al forno in teglia; le Patate ‘n la föya, patate tagliate a fette molto sottili, condite con sale, olio, fior di latte ed un po’ di farina e cotte nel forno.

Associazioni, attività, manifestazioni, feste

A Piaggia è attiva da molti anni una Pro Loco che promuove le sagre e le manifestazioni, prevalentemente durante la stagione estiva. Il 16 agosto, la “Festa dei Forni”, degustazione itinerante di piatti brigaschi per le vie del borgo. A Piaggia si trova il B&B “Dolce… mente”, e l’osteria “La Briga”. La Festa Patronale di San Giacomo Maggiore Apostolo ricorre il 25 luglio. La Festa di San Rocco (nella Cappella a lui dedicata), il 16 agosto. Ogni otto anni circa, la prima domenica di settembre, Piaggia ospita R’ Ëncontr’ ën Tèra Brigašca, festa annuale dei Brigaschi promossa ed organizzata dall’Associazione “A Vaštéra”.

Modalità di accesso

Accesso libero.

Quartiere

Piaggia

Dove

18025 Piaggia (CN)

Ulteriori dettagli

Ultimo aggiornamento: 20/05/2024, 08:55